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~~ Galleria 5 ~~ il tarocco ed altre carte antiche · pagina X · IL TAROCCO DI VIÉVILLE 1ª parte |
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pagina I tarocchi classici |
pagina II tarocchi regionali |
pagina III l'ordinamento dei trionfi |
pagina IV moderni & di fantasia |
pagina V il Mulûk wa-Nuwwâb |
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pagina VI i tarocchi dei Visconti |
pagina VII i tarocchi ferraresi |
pagina VIII il tarocco di Marsiglia |
pagina IX il Tarot de Paris |
pagina XI le Minchiate |
pagina XII il tarocchino di Mitelli |
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pagina XIII il tarocco di Mantegna |
pagina XIV il Hofjagdspiel |
pagina XV il Hofämsterspiel |
pagina XVI il mazzo di Jost Amman |
pagina XVII il mazzo moresco Italia 2 |
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JV - il Carro, trionfo numero VIII |
Verso la metà del XVI secolo, mentre il sud della
Francia aveva già preso confidenza col gioco di carte importato dalla Lombardia,
il nuovo passatempo stava forse venendo introdotto nella parte settentrionale
del paese. Trascurando un certo numero di tarocchi di fantasia, cioè non tradizionali, prodotti soprattutto nel XVI secolo, lo stile comunemente adottato a quei tempi nel nord della Francia era sicuramente ispirato alle carte che dalla Lombardia avevano fatto capo a Lione, cioè il tarocco di Marsiglia. Ma i fabbricanti di carte parigini non erano influenzati solo da questo stile. Essi erano certamente a conoscenza delle carte spagnole, così come pure dei mazzi venatori dei paesi germanofoni, e soprattutto conoscevano i tarocchi dell'Italia nord-orientale, simili a quelli lombardi per struttura, ma le cui illustrazioni consideravano forse più attraenti. |
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Infatti, i tarocchi di Parigi conservavano alcuni
elementi di diversità praticamente identici a quelli dei tarocchi ferraresi - o veneziani,
secondo alcuni - classificati da Dummett come gruppo B, od orientale
(vedi pagina III per i dettagli). Forse non è
una coincidenza che uno dei famosi mazzi di lusso del XV secolo
appartenente allo stesso gruppo, il cosiddetto tarocco
di Carlo VI, finì a Parigi, dove si trova ancora oggi. Nonostante il nome, queste carte di Carlo VI non sono affatto francesi. Vennero dipinte nell'Italia nord-orientale verso il finire del '400, e poi furono portate in Francia forse poco dopo, ispirando un'erronea teoria, durata però a lungo, secondo la quale il mazzo era stato creato per il re francese Carlo VI allo scopo di intrattenere il monarca malato, che soffriva di accessi di pazzia. Ma Carlo cessò di regnare nel 1422, mentre lo stile delle miniature del tarocco è sicuramente non compatibile con una datazione così antica. Tuttavia queste carte dimostrano che il tarocco ferrarese potrebbe aver raggiunto Parigi anche prima dello stile di Lione e Marsiglia, cioè di quello milanese. |
l'Appeso, dal Tarocco di Carlo VI (stile ferrarese) |
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Il periodo durante il quale la produzione dei tarocchi divenne più diffusa
a Parigi fu dalla seconda metà del XVI al XVII secolo. A quel tempo le illustrazioni locali si erano
sufficientemente stabilizzate al punto da poter essere considerate uno stile proprio. Gli esempi mostrati in questa pagina appartengono a un mazzo che ancora conserva tutte e 78 le sue carte originali. |
JV - asso di Denari |
Poiché questo è l'unico esemplare ancora esistente del tipo
parigino, potremmo domandarci se sia lecito considerarlo un tipico tarocco
di Parigi, e usarlo come paragone per le carte di altri fabbricanti
locali, piuttosto che definirlo semplicemente
"l'edizione di Viéville"; del resto, a Parigi alcune botteghe effettivamente
stampavano tarocchi di tipo marsigliese (ad esempio Jean Noblet, 1650 c.ca).
Tuttavia lo stile fiammingo, descritto in tarocchi regionali,
4ª parte, dimostra che molti dei particolari
che nelle illustrazioni di Viéville differiscono da quelle francesi meridionali,
furono conservati quasi del tutto dai produttori di carte di bruxelles, Gent, ecc.,
e ciò fa pensare che lo stile di Viéville fosse sufficientemente conosciuto nell'area
di Parigi per poi diffondersi altrove: ciò sarebbe stato assai improbabile
se il tarocco di Viéville avesse rappresentato uno stile occasionale, o una
variante di fantasia.
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JV - 2 di Coppe |
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La tecnica di produzione nel nord della Francia era quella impiegata anche nel sud, cioè stampa per mezzo di xilografie, e colorazione a mascherina.
Il risultato in generale può sembrare molto simile al classico tarocco marsigliese, ma ad una più accurata valutazione rivela numerose differenze. Per esempio, il tarocco di Parigi non riportava i nomi dei soggetti raffigurati, ma solo il loro numero progressivo. Però quasi tutti questi nomi compaiono in una specie di invocazione sull'asso di Denari e sul 2 di Coppe (vedi precedenti illustrazioni), grazie alla quale possiamo conoscerli. Nel suddetto testo essi non vengono menzionati nel corretto ordine, ma il numero che ciascuno di essi ha permette di riconoscere il loro rispettivo valore.
Dunque, questa è la lista dei trionfi parigini. Fra parentesi sono stati indicati i nomi di quelli del tarocco di Marsiglia, e il rispettivo numero (quest'ultimo solo nel caso in cui fra i due stili non vi sia rispondenza).
I · BAGA il Bagatto [LE BATELEUR] |
VIII · non menzionato il Carro [VII · LE CHARIOT] |
XV · DYABLE il Diavolo [LE DIABLE] |
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II · PAPESSE la Papessa [LA PAPESSE] |
IX · FORCE la Forza [XI · LA FORCE] |
XVI · LA FOUDRE la Saetta [LA MAISON DIEU] |
III · L'IMPERATRYCE l'Imperatrice [L'EMPERATRICE] |
X · non menzionato la Ruota della Fortuna [LA ROUE DE FORTUNE] |
XVII · LES ETOILLES la Stella [L'ETOILE] |
IIII · ANPEREUR l'Imperatore [L'EMPEREUR] |
XI · VIELART l'Eremita [IX · L'HERMITE] |
XVIII · LA LUNE la Luna [LA LUNE] |
V · PAPE il Papa [LE PAPE] |
XII · PENDU l'Appeso [LE PENDU] |
XIX · LE SOLEIL il Sole [LE SOLEIL] |
VI · AMOUREUX gli Amanti [L'AMOUREUX] |
XIII · non menzionato la Morte [LA MORT] |
XX · TROMPE la Tromba [LE JUGEMENT] |
VII · YUSTICE la Giustizia [VIII · LA JUSTICE] |
XIIII · non menzionato la Temperanza [LA TEMPERANCE] |
XXI · MONDE il Mondo [LE MONDE] |
non menzionato il Matto [LE MAT] |
Una prima considerazione è che due soggetti, cioè il Carro e l'Eremita, scambiano le loro posizioni rispettivamente con la Giustizia (la carta seguente) e con la Forza (la carta dopo quella successiva). Ciò non corrisponde all'ordinamento standard di Ferrara (cfr. pagina III), salvo la posizione de l'Eremita, undicesimo soggetto in entrambi.
Comunque, i nomi rivelano ancora uno stretto legame col tarocco italiano, come ad esempio Baga (Italiano Bagatto; Francese Bateleur), e la Torre è ancora chiamata la Foudre ("il fulmine"), mentre nel sud delle Francia questo soggetto venne ribattezzato la Maison Dieu. Il trionfo numero XVII è les Etoilles, cioè "le stelle" (plurale), mentre questo nome è solitamente in forma singolare, ma ciò potrebbe essere dipeso dalla necessità di usare tale forma nell'invocazione scritta sulle due carte. Infine, il penultimo trionfo non si chiama più le Jugement ma Trompe, cioè "tromba", riferendosi allo strumento suonato dall'angelo per ridestare i morti, cioè la tradizionale iconografia del Giudizio Universale, ma questo potrebbe ancora una volta essere il modo con cui questo soggetto venne indicato nel testo scritto, anziché il nome realmente usato dai giocatori.
JV - il Bagatto,
o Baga
L'ORIENTAMENTO INVERTITO
re di Coppe: JV (sinistra)
e N.Conver di Marsiglia (destra) Prima di parlare delle illustrazioni di singoli trionfi, una considerazione generale è che tutti i soggetti del tarocco parigino sono rivolti in direzione opposta a quelli marsigliesi. Per esempio, il Bagatto mostrato qui sopra è orientato a sinistra, mentre in qualsiasi tarocco di marsiglia guarda a destra (la tavola comparativa nella 1ª parte ne mostra esemplari di diversi stili). Questa discrepanza esiste per tutti i trionfi suscettibili di essere voltati da un lato o dall'altro. Non è una particolarità di questa sola edizione, perché ad esempio anche i trionfi del Tarot de Paris, realizzato una cinquantina d'anni prima, hanno direzioni coincidenti con quelle delle carte di Viéville. Inoltre, non solo sono invertiti i 22 trionfi, ma tutte le carte del mazzo, anche se questo lo si nota solo in quelle non simmetriche, cioè le 16 figure, nonché gli assi di Spade e Bastoni, facilmente orientabili grazie al noto particolare della mano.
Stranamente un unico trionfo, l'Imperatore, siede guardando verso sinistra nella maggior parte delle edizioni di entrambi i tipi di tarocco.
Riesce difficile fare un simile confronto con i mazzi italiani del XV secolo, poiché molti di essi ora sono mancanti di numerose carte. Tuttavia i soggetti superstiti sono spesso conformi alla tendenza parigina.
Ma qual è il significato di questa inversione speculare? Prendendo per buono che l'orientamento di Lione e Marsiglia comparve per primo - la maggioranza dei soggetti del foglio Cary sono orientati come quelli francesi meridionali - potremmo supporre che i primi tarocchi a Parigi furono incisi copiando o ricalcando sulla matrice le illustrazioni di un mazzo già esistente. Ma questa è solo una supposizione, e comunque ha poca importanza ai fini del simbolismo e del significato morale delle allegorie.asso di Bastoni: JV (sinistra)
e N.Conver da Marsiglia (destra)
modelloè
matriceè
copie, prima e dopo la colorazione
se un'edizione dalla Francia meridionale (a sinistra) fosse stata usata come modello per una nuova matrice (al centro),
il suo positivo (a destra) sarebbe stato ovviamente invertito rispetto all'originale
2ª PARTE: I TRIONFI |
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