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~~ Galleria 5 ~~ il tarocco ed altre carte antiche · pagina XIII · IL TAROCCO DI MANTEGNA |
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pagina I tarocchi classici |
pagina II tarocchi regionali |
pagina III l'ordinamento dei trionfi |
pagina IV moderni & di fantasia |
pagina V il Mulûk wa-Nuwwâb |
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pagina VI i tarocchi dei Visconti |
pagina VII i tarocchi ferraresi |
pagina VIII il tarocco di Marsiglia |
pagina IX il Tarot de Paris |
pagina X il tarocco di Viéville |
pagina XI le Minchiate |
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pagina XII il tarocchino di Mitelli |
pagina XIV il Hofjagdspiel |
pagina XV il Hofämsterspiel |
pagina XV il mazzo di Jost Amman |
pagina XVII il mazzo moresco Italia 2 |
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Un'interessante serie di incisioni è quella detta "tarocco di Mantegna", databile attorno al 1460-70, la cui paternità era stata originariamente attribuita al famoso pittore Andrea Mantegna (1431-1503). Nonostante la grande accuratezza delle illustrazioni, la maggior parte dgli esperti ora rigetta questa teoria. Infatti tali incisioni non vengono mai menzionate in alcuna fonte storica, ad eccezione di Vite de' piu' eccellenti pittori, scultori e architetti... di Giorgio Vasari (1550), in cui nel capitolo a proposito di Mantegna si legge:
"Si dilettò il medesimo, siccome fece il Pollajuolo, di fare stampe di rame, e fra l'altre cose fece i suoi trionfi, e ne fu allora tenuto conto, perché non si era veduto meglio".
E - Mendicante · I - 1 Nonostante la citazione di Vasari, però, il vero autore di queste illustrazioni è probabilmente destinato a restare sconosciuto; sono stati fatti diversi nomi, tra i quali quelli di Michele Parrasio (della Scuola di Ferrara), Baccio Baldini, ed alcuni artisti della scuola di Mantegna, ma senza fornire alcuna prova a riguardo.
Nemmeno lo scopo di questa serie di illustrazioni è ben chiaro; gli unici esemplari esistenti sono fogli non tagliati, conosciuti come "serie E" e "serie S" (quest'ultimo è quello meglio conservato, dal quale vengono solitamente tratte le riproduzioni). Potrebbe essere stato disegnato per un gioco di carte, oppure usato a fini educativi, o magari entrambi.
Ciò che nel Tarocco di Mantegna stimola l'interesse dei collezionisti e degli storici delle carte da gioco è la somiglianza di alcuni suoi soggetti con i trionfi dei tarocchi classici; in particolare, questo mazzo sembra avere una relazione con il cosiddetto stile orientale del tarocco, cioè quello usato nei dintorni di Ferrara e Venezia (cfr. la relativa pagina per maggiori dettagli).
STRUTTURA DELLA SERIEIl Tarocco di Mantegna è composto da 50 illustrazioni diverse; ciascuna di esse ha un aspetto assai simile a quello di un trionfo. Il mazzo non ha carte dei semi. Ogni illustrazione è circondata da una cornice sul cui lato inferiore è riportato il nome del soggetto e il suo numero romano progressivo; lo stesso, ma in numeri arabi, è ripetuto nell'angolo a destra, mentre nell'angolo a sinistra si legge una lettera, dalla "E" (la più bassa) alla "A" (la più alta).
Il mazzo è strutturato in cinque gruppi da dieci soggetti l'uno; il gruppo di appartenenza è indicato dalla lettera nell'angolo sinistro. Nell'ambito di ciascun gruppo, le carte sono disposte in ordine progressivo, secondo il proprio numero, che probabilmente corrisponde anche al proprio valore.
La struttura può dunque essere riassunta come segue:
E - Gentiluomo · V - 5
gruppo E numeri dall'1 al 10 gruppo D numeri dall'11 al 20 gruppo C numeri dal 21 al 30 gruppo B numeri dal 31 al 40 gruppo A numeri dal 41 al 50
Ogni gruppo si ispira ad un tema, riflesso nei soggetti delle carte. L'ordinamento è basato sul valore morale e filosofico dei temi (gruppi) e dei singoli soggetti, e va dal livello (gruppo) E a quello A, dalla loro prima carta all'ultima.
Questa è la lista dei soggetti nel loro ordine:
E
I · 1
MISERO
(Mendicante)
VI · 6
CHAVALIER
(Cavaliere)II · 2
FAMEIO
(Servitore)
VII · 7
DOXE
(Doge) [1]III · 3
ARTIXAN
(Artigiano)
VIII · 8
REIIII · 4
MERCHADANTE
(Mercante)
VIIII · 9
IMPERATOR
(Imperatore)V · 5
ZINTILOMO
(Gentiluomo)
X · 10
PAPA
D
XI · 11
CALIOPE
(Calliope)
XVI · 16
TALIAXII · 12
URANIA
XVII · 17
MELPOMENEXIII · 13
TERPSICORE
(Tersicore)
XVIII · 18
EUTERPEXIIII · 14
ERATO
XVIIII · 19
CLIOXV · 15
POLIMNIA
XX · 20
APOLLO
C
XXI · 21
GRAMMATICA
XXVI · 26
MUSICHAXXII · 22
LOICA
(Logica)
XXVII · 27
POESIAXXIII · 23
RHETORICA
XXVIII · 28
PHILOSOFIA
(Filosofia)XXIIII · 24
GEOMETRIA
XXVIIIII · 29
ASTROLOGIAXXV · 25
ARITMETRICHA
(Aritmetica)
XXX · 30
THEOLOGIA
B
XXXI · 31
ILIACO
XXXVI · 36
FORTEZA
(Forza morale)XXXII · 32
CHRONICO
XXXVII · 37
IUSTICIA
(Giustizia)XXXIII · 33
COSMICO
XXXVIII · 38
CHARITA
(Carità)XXXIIII · 34
TEMPERANCIA
(Temperanza)
XXXVIIII · 39
SPERANZAXXXV · 35
PRUDENCIA
(Prudenza)
XXXX · 40
FEDE
A
XXXXI · 41
LUNA
XXXXVI · 46
IUPITER
(Giove)XXXXII · 42
MERCURIO
XXXXVII · 47
SATURNOXXXXIII · 43
VENUS
(Venere)
XXXXVIII · 48
OCTAVA SPHERA
(Ottava Sfera)XXXXIIII · 44
SOL
(Sole)
XXXXVIIII · 49
PRIMO MOBILEXXXXV · 45
MARTE
XXXXX · 50
PRIMA CAUSANOTE
[1] - fino al 1797 il doge era il capo della Repubblica di Venezia
gruppo E I soggetti raffigurano livelli sociali, cioè una condizione interamente umana, dalla posizione più bassa (Mendicante) al Papa, considerato la più alta autorità morale fra gli uomini, come nei tarocchi classici.
gruppo D Questo gruppo raffigura le nove Muse, e il dio Apollo come carta più alta. Non vi è alcuna ragione perché una Musa dovesse valere di più o di meno di un'altra, quindi la scelta di ordinarle come sopra è probabilmente casuale.
gruppo C Il gruppo della sapienza, che contiene le sette arti liberali, il Trivio e il Quadrivio, insegnate nelle università medioevali, e in più l'Astronomia, la Filosofia e (carta più alta) la Teologia, una scelta che rivela ancora forti condizionamenti religiosi.
D - Melpomene · XVII - 17
gruppo B I primi tre soggetti sono geni in rappresentanza del Sole, del Tempo e del Cosmo (o Universo). Seguono le quattro Virtù Cardinali e le tre Virtù Teologali, di cui la maggiore è la Fede.
gruppo A Questo è il gruppo più potente, e raffigura le Sfere Celesti: i sette pianeti che si riteneva ruotassero attorno alla Terra (secondo la concezione astronomica tolemaica), e due sfere successive, che conducono alla Prima Causa, il livello più alto che rappresenta Dio stesso, e che secondo l'antica filosofia greca è l'origine (causa) di tutto ciò che esiste. Quindi l'ultima carta mostra come allegoria la struttura cosmica, nella forma dei pianeti conosciuti.
A - Prima Causa · XXXXX - 50
Questo ordinamento riflette la corrente di pensiero del XV secolo che fungeva da base per tutti i livelli di istruzione.
A - Sole · XXXXIIII - 44 Partendo da questi presupposti, e considerando che il mazzo non ha semi, la serie di Mantegna supporta l'ipotesi secondo cui le carte venivano usate come strumento educativo anche più di quanto non lo facciano i tarocchi classici.
Tutte le illustrazioni sono fortemente allegoriche: i molti significati celati in forma di simboli danno ragione di un certo numero di particolari, apparentemente curiosi, che affiancano i soggetti principali. Molti di essi sono presi in prestito dalla mitologia classica, a seguito della riscoperta di antichi testi greci da parte degli studiosi del '300 e del '400. Un esempio di ciò è dato dalla carta Sole, che mostra Apollo (Helios per i greci), la divinità che si riteneva attraversasse il cielo guidando il suo carro infuocato. Un giorno, suo figlio Fetonte provò a condurre il carro da solo, ma ne perse il controllo; essendo la Terra minacciata dal gran calore del sole, Giove colpì Fetonte con una saetta, facendolo cadere nel fiume Eridano: ciò è quanto si può vedere nella carta di Mantegna, come elemento aggiuntivo, o decorativo.
Per quanto concerne la provenienza geografica del mazzo, dato che non se ne conosce il vero autore sarebbe stato difficile stabilirne l'origine, se i soggetti non avessero avuto un testo scritto. Infatti molti dei 50 nomi rivelano una forte influenza veneta (per esempio, l'uso della lettera "X", che si trova solo nel dialetto parlato a Venezia e dintorni); anche l'esistenza di un Doge sembra confermare questa origine.
CONFRONTO CON I TRIONFI DEI TAROCCHINonostante non vi sia una corrispondenza numerica con i tarocchi, diversi soggetti del mazzo di Mantegna sembrano rivelare sufficienti elementi, tanto grafici che concettuali, da suggerire una relazione con i trionfi di diversi stili, classici e regionali.
Tanto l'uomo quanto il nome della carta ricordano anche Miseria del Tarocco Siciliano (sebbene quest'ultima carta non corrisponda a il Matto, cfr. la tabella a pagina III). |
E - Artigiano · III - 3 |
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E - Papa · X - 10 |
C - Filosofia · XXVIII - 28 |
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B - Forza morale · XXXVI - 36 |
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Sebbene non faccia parte dei tarocchi classici, la Speranza appare nel mazzo delle minchiate (ma i numeri delle due carte non corrispondono). |
B - Speranza · XXXVIIII - 39 |
A - Marte · XXXXV - 45 |
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Vi si ritrovano diverse somiglianze con trionfi di altri stili. Innanzitutto, la cornice a mandorla è uguale a quella della carta il Mondo dei tarocchi classici, sebbene non vi sia una corrispondenza di significato (anche l'aquila è uno dei simboli degli evangelisti che appare nei quattro angoli del Mondo, ma ciò sembra essere solo una coincidenza grafica). Un'altra relazione evidente può essere invocata con il trionfo il Giudizio; nel Tarocco Siciliano questa carta mostra il medesimo dio Giove in un atteggiamento assai simile. Infine, nel tarocco svizzero di Besançon e in quello cosiddetto 1JJ (derivato dallo stile anzidetto) Giove è il personaggio col quale fu rimpiazzato il trionfo il Papa. Infine, il nome Saetta veniva usato nel Tarocco Bolognese per indicare la carta che nella maggior parte degli stili sarebbe in seguito divenuta la Torre. |
A - Giove · XXXXVI - 46 |
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Il pianeta viene raffigurato come il dio romano Saturno, dal quale prese il nome. Nella mitologia greca questa divinità era Kronos, cioè il Tempo, che divorava le sue stesse creature, prima che tre di queste (Giove, Nettuno e Plutone) si rivoltassero contro di lui. Il tempo che divora i suoi figli è un'abile metafora dello "spingere verso la fine tutto ciò che ha avuto inizio", quali sono le cose umane. Questa carta mostra in senso allegorico un uomo anziano nell'atto di portarsi alla bocca un bambino (in uno stile che certamente ricorda tanti "Giudizi Universali" del tardo medioevo, nei quali Satana riserva lo stesso trattamento ai dannati), mentre gli altri bambini ai suoi piedi attendono il loro destino. Nell'altra mano Saturno regge un ouroboros, un piccolo drago o serpente che si morde la coda (simbolo di ciclicità), e una falce. Quest'ultimo oggetto, e il significato complessivo della carta di Saturno, suggeriscono una connessione con la Morte dei tarocchi classici. |
A - Saturno · XXXXVII - 47 |
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Tuttavia, non va dimenticato che nei primi tarocchi il trionfo l'Eremita era noto
come il Tempo, svelando quindi un'altra chiara relazione col nostro soggetto,
e nel famoso mazzo Visconti-Sforza tale personaggio è mostrato
come un uomo anziano in una posa assai simile a quella di Saturno, anche se non vi
sono raffigurati bambini e un lungo bastone sostituisce la falce. |
Invece, alcuni soggetti fra i quali il Sole precedentemente descritto, e la Luna - molto simile, perché raffigura Artemide il cui carro attraversa il cielo, ma da destra a sinistra (in direzione opposta) - sono assai diversi da quelli delle solite allegorie usate dai trionfi classici.
È difficile stabilire se la relazione fra queste similitudini debba essere considerata diretta (cioè se l'autore di queste illustrazioni si fosse ispirato a tarocchi del luogo che già conosceva, o dei quali aveva preso visione) oppure se, al tempo in cui il mazzo fu realizzato, figure allegoriche simili a queste fossero diventate un po' uno stereotipo, a cui si attingeva per i dipinti, per le illustrazioni nei libri, per le carte da gioco, ecc.
Nonostante il Tarocco di Mantegna aggiunga un ennesimo mistero alle molte domande irrisolte sulla storia dei tarocchi, rimane ugualmente uno dei mazzi più antichi che si conoscano, e uno dei meglio conservati, essendo giunto fino ai nostri giorni in forma integrale, dopo oltre cinque secoli.
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