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carte regionali

Corea

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Hwatu
(le carte floreali)
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desidero ringraziare Fernando Moros and Adelina Yeo per il loro aiuto


HWATU


Hwatu (talora scritto Hwa-t'u, Hwa-tu, Ha-tu, Ha-to, o anche Kwa-do) è la versione coreana del Hanafuda. Introdotto nel paese al tempo dell'occupazione giapponese della Corea (1905-1945), sia le carte che il gioco sono ora entrati a far parte della tradizione locale.
Anche in questo caso il nome significa "carte dei fiori", e sebbene il mazzo sia praticamente lo stesso di quello Hanafuda (cioè 48 carte, divise in dodici famiglie con i nomi di fiori o piante, ognuna delle quali formata da quattro soggetti), si può ancora riconoscere qualche tipica differenza.

tre delle cinque carte "di luce" da un mazzo coreano:
si noti l'ideogramma cinese che hanno negli angoli
  • Le cinque carte "di luce" hanno in un angolo un cerchietto con dentro l'ideogramma cinese  guang, il cui significato è "luce", o "splendente". L'ideogramma è solitamente bianco, di rado giallo. Non è mai presente nelle edizioni giapponesi, sebbene guang abbia lo stesso significato del termine hikari di cui si è detto a pagina 2; nei mazzi coreani venne probabilmente aggiunto ai soggetti "luce" come riferimento per i giocatori principianti, e rimanendo sulle carte ne entrò a far parte del disegno tradizionale.

  • I nastri che nei mazzi giapponesi da Hanafuda sono solitamente violetti (dei semi di Peonia, Crisantemo e Acero), nei mazzi da Hwatu sono azzurri.

  • Il testo che compare sui nastri, ovviamente scritto in caratteri coreani, è hung-don ("nastro rosso") nei nastri di Abete, Pruno e Ciliegio, ed è chung-don ("nastro azzurro") in quelli di Peonia, Crisantemo e Acero. Nei mazzi giapponesi i nastri violetti, corrispondenti a quelli azzurri coreani, non hanno alcun testo.

nastro azzurro
e testo in coreano

in alto: la carta luna spesso ha un logo;
in basso: la seconda carta del seme di Paulownia, in varie edizioni


  • In molte edizioni la carta luna, cioè quella col valore più alto del seme di Eulalia, contiene un piccolo logo del produttore.


  • Nella seconda carta del seme di Paulownia il terreno è colorato in rosso, mentre nelle edizioni giapponesi è giallo; questa parte dell'illustrazione spesso riporta il nome del produttore o della marca. Nei mazzi Hwatu i due fiori raffigurati nella parte superiore possono essere tanto giallo-rossi (bicolori) che di colore azzurro o viola; anche nelle Hanafuda giapponesi sono entrambi viola.
  • I mazzi coreani hanno solitamente più soggetti aggiuntivi di quelli giapponesi (fino a sei per mazzo); nelle varianti locali del gioco possono essere impiegate come dei bonus, cioè quando abbinate ad una combinazione di carte "luce", o di carte con i nastri, il giocatore ha diritto ad un certo numero di punti extra. A volte di questi soggetti fa parte anche una una variante grafica della carta "spazzatura" del seme di Salice, raffigurante un piccolo logo del produttore.
    Comunque queste carte aggiuntive non sono strettamente necessarie al gioco, e alcuni mazzi non ne contengono affatto.

    Da un punto di vista grafico, edizioni di mazzi da Hwatu di produttori diversi hanno differenze minime nei dettagli, seguendo alla lettera le illustrazioni classiche di questo stile, come fanno anche le edizioni giapponesi.

    I moderni mazzi coreani sono solitamente realizzati in plastica, un materiale che negli ultimi due decenni ha preso il posto del tradizionale cartoncino rigido ancora utilizzato per le carte giapponesi, e che rispetto ai materiali originali è forse meno piacevole al tatto ma assai più resistente all'usura e più a buon mercato.

    sei carte extra di un mazzo da Hwatu

     
    altri esempi di carte aggiuntive: da notare come il calcio, in particolare la Coppa del Mondo, sia uno dei temi preferiti

    La superficie anteriore di queste carte di plastica è lucida, mentre i dorsi sono spesso ruvidi, con una trama in rilievo, per impedirgli di scivolare mentre vengono tenute in mano, o di slittare sul tavolo (vedi il particolare).


    particolare della trama
    antiscivolo dei dorsi


    La tabella qui a destra evidenzia che i nomi delle famiglie (o semi) sono molto simili a quelli giapponesi. Quello del mese di marzo, Sakura, è rimasto immutato.
    MESI
    SolAbetegennaio
    Mae JoPrunofebbraio
    SakuraCiliegiomarzo
    Huk Sa RiGlicineaprile
    Nan ChoIrismaggio
    Mok DanPeoniagiugno
    Hung Sa RiLespedezaluglio
    Pal GongLunaagosto
    Guk HaCrisantemosettembre
    PungFoglieottobre
    DungConcimenovembre
    BePioggiadicembre


    un'edizione con cinque carte aggiuntive, quattro delle quali raffigurano personaggi che indossano abiti tradizionali coreani;
    si noti anche l'insolito uso del giallo anziché del bianco per i testi su sfondo rosso (cioè i cerchi con l'ideogramma e i nastri rossi)

    Le carte "luce" vengono chiamate guang (cioè il suono dell'ideogramma cinese), i "nastri" don, le carte "spazzatura" pi, e tutte le altre con il nome del soggetto raffigurato.
    Nella versione coreana la corrispondenza tra gli ultimi due semi (Paulownia e Salice) e i mesi di novembre e dicembre è invertita rispetto a quella adottata in Giappone, dove però questa variante della sequenza è comunque nota, sebbene usata di rado.


    Il gioco più spesso praticato con queste carte è chiamato Godori, o Go-stop. Il Min-hwa-tu o Min-ha-to è una variante del gioco principale.
    Le regole del Hwatu coreano sono praticamente identiche a quelle del giapponese Hanafuda, tanto per la struttura del gioco che per l'utilizzo di speciali combinazioni che danno ai giocatori punti extra. Alcune di quest'ultime, però, differiscono da quelle della versione classica.


    carte dal mazzo Kwa-Do (cioè Hwatu)
    prodotte da U.S. Games System (Stati Uniti)


    Alcune risorse esterne sul gioco coreano sono:
  • la pagina HWA-T'U , nel sito Andy Anderson's Games;
  • la pagina MINHATO , nel medesimo sito;
  • MIN-HA-TO, un sito con illustrazioni delle carte e informazioni.


  • a sinistra: esemplari dall'edizione Hwatu disponibile a bordo dei voli Korean Air;

    a destra: curiosa edizione ibrida, prodotta in Corea secondo i criteri giapponesi (cioè senza ideogramma cinese, con nastri viola, con carta aggiuntiva priva di illustrazioni, ecc.), ma con carte di plastica, col bordo rosso, superficie lucida e trama in rilievo sul dorso, come il Hwatu coreano




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    pagina 1
    note storiche
    e generali
    pagina 3
    Hwatu

    pagina 4
    stili
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