Una volta esistevano numerose varietà delle carte floreali,
che ora sono estinte. Alcuni erano stili legati a particolari località del Giappone, e
portavano il nome di città, come lo
Yamagatabana; fra di essi,
il
Dairen proveniva dall'omonima città cinese nel sud
della Manciuria, e risale all'epoca dell'occupazione giapponese di questa regione.
Un paio di stili avevano anche un secondo nome.
Esistevano poi varianti delle dimensioni del mazzo. Alcuni stili venivano alternativamente
prodotti in una versione più piccola, chiamata
Kobana ("carte
floreali piccole"); per esempio,
Echigokobana era la
variante piccola delle
Echigobana di formato normale, e oltre alle ridotte dimensioni
anche le illustrazioni avevano qualche differenza.
Altre, dette
Usukuchibana ("carte
floreali sottili"), erano meno spesse della carta pressata normalmente usata per i mazzi
giapponesi, ed erano usate dalle donne.
Edizioni allo stesso tempo piccole e sottili, invece, erano dette
Kaichuubana
("carte floreali da tasca"), facili da trasportare e da nascondere.
La tabella seguente riassume una lista dei loro nomi.
Questa lista potrebbe essere incompleta: alcuni degli stili hanno un nome alternativo, e
uno schema ufficiale di classificazione è stato tratteggiato solo molto di recente.
Comunque, una reale distinzione fra stili locali è esistita solo dal periodo
Meiji (1868-1912) in poi, in quanto diversi esemplari più vecchi sembrano contenere
elementi in comune a più di uno stile.
Tutti i loro nomi hanno il suffisso
-bana, cioè "fiore",
che ne precisa l'appartenenza al gruppo
Hanafuda, o carte floreali.
STILI REGIONALI
(cfr. mappa)
Hachihachibana
(stile generico)
|
Awabana alias
Kintokibana 1 |
Bizenbana
2 |
Dairenbana
3 |
Echigobana
4 |
Hanamakibana
5 |
Higobana
6 |
Hokkaibana
7 |
Nanbubana
8 |
Yamagatabana alias
Ôshuubana 9 |
ALTRE VARIANTI
PER DIMENSIONI E SPESSORE
Kobana |
Kaichuubana |
Usukuchibana |
|
|
PER NUMERO DI SEMI
Mushibana |
|
Tutti questi stili hanno la stessa composizione del mazzo,
quella descritta a pagina 2, tranne i seguenti due:
il Mushibana, la cui caratteristica principale è di avere due semi in meno,
Botan (peonia) e Hagi (lespedeza), per un totale di 40 carte; il nome di questo stile è
quello del gioco Mushi, cioè "insetto", che si pratica con questo mazzo, ma
graficamente è identico alle carte Hanafuda generiche (stile Hachi-Hachi);
il Ryuukobana, cioè "carte floreali del drago e
della tigre", di moderna creazione, ideate per quattro giocatori (anziché i soliti due),
e contenenti due semi aggiuntivi, menzionate a pagina 4
fra i mazzi speciali.
|
|
In questa pagina vengono presentati due stili
Hanafuda regionali:
l'
Echigobana e il
Kintokibana.
l'intero seme di Matsu (pino) |
Echigo è l'antico nome dell'attuale Niigata, nella
parte centro-settentrionale del paese.
Le principali caratteristiche di questo stile sono un largo uso di particolari d'oro e
d'argento sovrapposte alle illustrazioni di base, e la presenza di brevi poesie (tanka)
aggiunte alle carte kasu o spazzatura che appartengono ai semi di Matsu (pino),
Ume (pruno), Fuji (wisteria), Shôbu (iris), Susugi (piuma delle pampas) e Momiji
(foglie d'acero). |
la carta "tenda" di Sakura (ciliegio) |
Le tanka sono divise in due metà, raffigurate su ciascuna delle due carte kasu.
Questo elemento grafico, che non ha niente a che vedere col gioco d'azzardo, fu probabilmente
ideato come tentativo di mascherare le carte Hanafuda da Uta Karuta, o "carte
dei poeti" (cfr. la relativa galleria), poiché quest'ultime
non erano proibite.
|
l'intero seme di Shôbu (iris) |
Lo stesso scopo hanno probabilmente le pesanti aggiunte
in argento e oro, alcune delle quali non sembrano decorazioni, ma sono piuttosto un
espediente per coprire quasi del tutto i sottostanti soggetti (ad esempio, il seme
di Shôbu, o iris), in un modo assai simile alle figure "distorte" degli stili
Mekuri e Kabu (si veda la pagina 5 e
pagina 6 per alcuni esempi). Non in tutte le edizioni,
però, queste coperture sono così evidenti come negli esempi mostrati. |
in alto: l'intero seme di Susuki (piuma delle pampas) |
Alcuni degli animali raffigurati sulle carte tane sono
alquanto stilizzati, e in particolare il cinghiale di Hagi (lespedeza), e il cervo
di Momiji (foglie d'acero). I nastri solitamente blu, cioè quelli di Botan o peonia, Kiku
o crisantemo e Momiji, in questo stile hanno un colore molto scuro.
|
in basso: il seme di Yanagi (salice);
si noti la curiosa carta "pioggia"
|
Ma forse il particolare più curioso del mazzo Echigobana
è la carta "pioggia", che raffigura un ombrello chiuso dal quale spuntano due gambe
(evidentemente il calligrafista è serrato al suo interno!), mentre non vi è traccia
della solita rana.
Comunque, il soggetto con l'ombrello chiuso esisteva anche nello stile Yamagatabana,
oggi estinto, ed anche in alcune edizioni antiche (XIX secolo, vedi più in basso). Questo non è
l'unico elemento di somiglianza con i primi mazzi Hanafuda; anche le poesie tanka
presenti in alcune delle carte kasu, ed altri particolari grafici minori rivelano che
lo stile Echigobana è modellato sui primi mazzi di carte floreali di epoca pre-Meiji
(cioè prima del 1868), mentre il disegno del comune stile Hachihachibana, e quello di alcuni altri, vennero creati
in epoca Meiji.
nastro blu di Momiji |
Una carta extra fa parte del mazzo, ma non appartiene
specificamente allo stile Echigobana; quella usata nell'edizione di Ôishi,
qui a destra, mostra genericamente il logo del produttore: un Tengu (personaggio
tradizionale dal lungo naso).
Una diversa edizione di carte Echigobana si può vedere nella pagina
PLAYING CARDS OF THE WORLD
di D.King.
|
la carta extra |
mazzo di carte floreali del XIX secolo (ristampa di Ôishi), che mostra alcuni elementi grafici
ritenuti dallo stile Echigobana:
l'ombrello chiuso, lo sfondo bianco della carta kasu della stessa famiglia di Salice,
la forma più tonda degli alberi di Pino,
il colore molto scuro dei nastri blu, le poesie tanka sulle carte kasu di sei famiglie (in questo esempio, di Iris)
OPPURE
AWABANA oppure KINTOKIBANA
tutte le carte mostrate provengono da un'edizione di Ôishi, marca Kintengu (Giappone)
Il Kintokibana (ufficialmente Awabana) è uno stile
nato ad Awa (nell'attuale prefettura di Tokushima, isola di Shikoku). Il nome Kintoki è quello della
popolazione che lì risiedeva. In seguito, lo stile si estese a nord, verso l'attuale
prefettura di Okayama.
l'intero seme di Matsu (pino); si notino i versi sulle carte kasu
|
La sua caratteristica più evidente è la presenza di numeri riferiti alle dodici
famiglie o semi. Si trovano su quasi ogni carta kasu (spazzatura), ed hanno l'aspetto
di un ideogramma giapponese-cinese inscritto in un cerchio.
Anche tutte le carte tan (nastri), tranne una,
hanno un numero, che fa parte del nome del mese in lingua giapponese: "mese 1" è
gennaio cioè il seme di Matsu (pino), "mese 2" è febbraio cioè il seme di Ume (pruno), e così via.
Solo due carte tane, dei semi di Fuji (wisteria) e Yanagi (salice), hanno il
cerchietto col numero, mentre quest'ultimo manca nei rimanenti soggetti, fra i quali
tutte e cinque le carte kô. |
carte kasu del seme di Kiku (crisantemo) |
|
Solo il seme di Kiri (paulownia), mostrato più in basso, ha tutte e quattro le carte senza
numero.
carte tane e tan del seme di Fuji (wisteria): sul nastro si legge "4º mese" (Aprile) |
L'uso dei numeri in questo stile è una probabile traccia del tempo in cui
i giochi Kabu e Mekuri erano proibiti, e i mazzi Hanafuda venivano spesso
usati come sostituti legali per ovviare al divieto. Infatti, grazie ai numeri aggiunti
le dodici famiglie floreali Hanafuda possono facilmente trasformarsi in quattro serie di
valori dall'1 al 12, cioè proprio come hanno gli stili Mekuri e gran parte di quelli da
Kabu (vedere pagina 5 e pagina 6
per i particolari). |
carte tane e tan del seme di Botan (peonia): sul nastro si legge "6º mese" (Giugno) |
A parte i numeri, altre differenze con lo stile
Hanafuda "standard" descritto a pagina 2
sono i dettagli di molte carte individuali: i pini striati del seme di Matsu, la tenda
decorata del seme di Sakura, i fili d'erba bianchi/argentati delle carte di Susuki,
lo sfondo bianco dell'unica carta kasu di Yanagi (normalmente rosso),
e qualche altro.
Inoltre, le carte kasu di Matsu e Susuki hanno un testo, simile a quelli che si
trovano nello stile Echigobana descritto in precedenza, ma incompleto. |
carte kô e kasu dal seme di Sakura
(fiori di ciliegio) |
l'intero seme di Yanagi e di Kiri
|
Infine, il soggetto extra del mazzo Kintoki,
da cui questo stile è stato ribattezzato: la carta Kintarô.
Molto presente nella tradizione popolare giapponese,
ma basato su un personaggio realmente esistito attorno al X secolo, Kintarô
era un ragazzo dalla forza straordinaria, che sradicava alberi e lottava con gli orsi
nelle montagne dove viveva. |
la carta Kintarô |
Una volta divenuto adulto, fu un famoso guerriero o samurai, e cambiò il
proprio nome in Kintoki Sakata.
|
Viene tradizionalmente rappresentato come un ragazzo piuttosto corpulento dalla
pelle abbronzata (rossa), che indossa solo un pettorale con un grosso
ideogramma dal significato di "oro" (kin), e tiene in mano un'ascia.
altre pagine di questa galleria
ALTRE GALLERIE
o ritorna a
INTRODUZIONE E NOTE STORICHE
|
GLOSSARIO MULTILINGUE |
IL MATTO & IL JOLLY |
TABELLA DEGLI INDICI |
GIOCHI REGIONALI |
LINKS AD ALTRI SITI |