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~~ Galleria 20 ~~
carte regionali

Giappone

· pagina 4 ·
stili regionali Hanafuda
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ringrazio Tadahiko Norieda per la gentile collaborazione
NOTA
i vocaboli giapponesi sono stati romanizzati, cioè scritti secondo il loro suono originale,
seguendo il sistema Hepburn, ufficialmente adottato in molti paesi occidentali;
a causa della non disponibilità fra i caratteri ASCII di vocali accentate col trattino,
le stesse sono state rimpiazzate da vocali con accento circonflesso (ad esempio  Ô = "O" lunga)




Una volta esistevano numerose varietà delle carte floreali, che ora sono estinte. Alcuni erano stili legati a particolari località del Giappone, e portavano il nome di città, come lo Yamagatabana; fra di essi, il Dairen proveniva dall'omonima città cinese nel sud della Manciuria, e risale all'epoca dell'occupazione giapponese di questa regione.
Un paio di stili avevano anche un secondo nome.
Esistevano poi varianti delle dimensioni del mazzo. Alcuni stili venivano alternativamente prodotti in una versione più piccola, chiamata Kobana ("carte floreali piccole"); per esempio, Echigokobana era la variante piccola delle Echigobana di formato normale, e oltre alle ridotte dimensioni anche le illustrazioni avevano qualche differenza.
Altre, dette Usukuchibana ("carte floreali sottili"), erano meno spesse della carta pressata normalmente usata per i mazzi giapponesi, ed erano usate dalle donne.
Edizioni allo stesso tempo piccole e sottili, invece, erano dette Kaichuubana ("carte floreali da tasca"), facili da trasportare e da nascondere.

La tabella seguente riassume una lista dei loro nomi. Questa lista potrebbe essere incompleta: alcuni degli stili hanno un nome alternativo, e uno schema ufficiale di classificazione è stato tratteggiato solo molto di recente. Comunque, una reale distinzione fra stili locali è esistita solo dal periodo Meiji (1868-1912) in poi, in quanto diversi esemplari più vecchi sembrano contenere elementi in comune a più di uno stile.
Tutti i loro nomi hanno il suffisso -bana, cioè "fiore", che ne precisa l'appartenenza al gruppo Hanafuda, o carte floreali.

STILI REGIONALI
 (cfr. mappa) 



Hachihachibana

(stile generico)


Awabana
alias

Kintokibana
 1 


Bizenbana


 2 


Dairenbana


 3 


Echigobana


 4 


Hanamakibana


 5 


Higobana


 6 


Hokkaibana


 7 


Nanbubana


 8 

Yamagatabana
alias

Ôshuubana
 9 


ALTRE VARIANTI

PER DIMENSIONI E SPESSORE

Kobana

Kaichuubana

Usukuchibana
PER NUMERO DI SEMI

Mushibana


Tutti questi stili hanno la stessa composizione del mazzo, quella descritta a pagina 2, tranne i seguenti due:
  • il Mushibana, la cui caratteristica principale è di avere due semi in meno, Botan (peonia) e Hagi (lespedeza), per un totale di 40 carte; il nome di questo stile è quello del gioco Mushi, cioè "insetto", che si pratica con questo mazzo, ma graficamente è identico alle carte Hanafuda generiche (stile Hachi-Hachi);
  • il Ryuukobana, cioè "carte floreali del drago e della tigre", di moderna creazione, ideate per quattro giocatori (anziché i soliti due), e contenenti due semi aggiuntivi, menzionate a pagina 4 fra i mazzi speciali.

  • In questa pagina vengono presentati due stili Hanafuda regionali: l'Echigobana e il Kintokibana.




    ECHIGOBANA


    tutte le illustrazioni provengono da un'edizione di Ôishi, marca Tengudô (Giappone)




    l'intero seme di Matsu (pino)
    Echigo è l'antico nome dell'attuale Niigata, nella parte centro-settentrionale del paese.
    Le principali caratteristiche di questo stile sono un largo uso di particolari d'oro e d'argento sovrapposte alle illustrazioni di base, e la presenza di brevi poesie (tanka) aggiunte alle carte kasu o spazzatura che appartengono ai semi di Matsu (pino), Ume (pruno), Fuji (wisteria), Shôbu (iris), Susugi (piuma delle pampas) e Momiji (foglie d'acero).

    la carta "tenda"
    di Sakura (ciliegio)
    Le tanka sono divise in due metà, raffigurate su ciascuna delle due carte kasu. Questo elemento grafico, che non ha niente a che vedere col gioco d'azzardo, fu probabilmente ideato come tentativo di mascherare le carte Hanafuda da Uta Karuta, o "carte dei poeti" (cfr. la relativa galleria), poiché quest'ultime non erano proibite.

    l'intero seme di
    Shôbu (iris)
    Lo stesso scopo hanno probabilmente le pesanti aggiunte in argento e oro, alcune delle quali non sembrano decorazioni, ma sono piuttosto un espediente per coprire quasi del tutto i sottostanti soggetti (ad esempio, il seme di Shôbu, o iris), in un modo assai simile alle figure "distorte" degli stili Mekuri e Kabu (si veda la pagina 5 e pagina 6 per alcuni esempi). Non in tutte le edizioni, però, queste coperture sono così evidenti come negli esempi mostrati.

    in alto: l'intero seme di
    Susuki (piuma delle pampas)

    cinghiale (da Hagi), cervo (Momiji) e fenice (Kiri)
    Un'altra caratteristica che rende facilmente riconoscibile questo stile è il cielo striato presente in tutte le carte dei semi di Matsu, Ume e Susugi.

    Alcuni degli animali raffigurati sulle carte tane sono alquanto stilizzati, e in particolare il cinghiale di Hagi (lespedeza), e il cervo di Momiji (foglie d'acero). I nastri solitamente blu, cioè quelli di Botan o peonia, Kiku o crisantemo e Momiji, in questo stile hanno un colore molto scuro.
    in basso: il seme di Yanagi (salice);
    si noti la curiosa carta "pioggia"

    Ma forse il particolare più curioso del mazzo Echigobana è la carta "pioggia", che raffigura un ombrello chiuso dal quale spuntano due gambe (evidentemente il calligrafista è serrato al suo interno!), mentre non vi è traccia della solita rana.
    Comunque, il soggetto con l'ombrello chiuso esisteva anche nello stile Yamagatabana, oggi estinto, ed anche in alcune edizioni antiche (XIX secolo, vedi più in basso). Questo non è l'unico elemento di somiglianza con i primi mazzi Hanafuda; anche le poesie tanka presenti in alcune delle carte kasu, ed altri particolari grafici minori rivelano che lo stile Echigobana è modellato sui primi mazzi di carte floreali di epoca pre-Meiji (cioè prima del 1868), mentre il disegno del comune stile Hachihachibana, e quello di alcuni altri, vennero creati in epoca Meiji.


    nastro blu di Momiji
    Una carta extra fa parte del mazzo, ma non appartiene specificamente allo stile Echigobana; quella usata nell'edizione di Ôishi, qui a destra, mostra genericamente il logo del produttore: un Tengu (personaggio tradizionale dal lungo naso).


    Una diversa edizione di carte Echigobana si può vedere nella pagina PLAYING CARDS OF THE WORLD di D.King.

    la carta extra


    mazzo di carte floreali del XIX secolo (ristampa di Ôishi), che mostra alcuni elementi grafici ritenuti dallo stile Echigobana:
    l'ombrello chiuso, lo sfondo bianco della carta kasu della stessa famiglia di Salice, la forma più tonda degli alberi di Pino,
    il colore molto scuro dei nastri blu, le poesie tanka sulle carte kasu di sei famiglie (in questo esempio, di Iris)





    OPPURE
    AWABANA oppure KINTOKIBANA


    tutte le carte mostrate provengono da un'edizione di Ôishi, marca Kintengu (Giappone)



    Il Kintokibana (ufficialmente Awabana) è uno stile nato ad Awa (nell'attuale prefettura di Tokushima, isola di Shikoku). Il nome Kintoki è quello della popolazione che lì risiedeva. In seguito, lo stile si estese a nord, verso l'attuale prefettura di Okayama.


    l'intero seme di Matsu (pino);
    si notino i versi sulle carte kasu


    La sua caratteristica più evidente è la presenza di numeri riferiti alle dodici famiglie o semi. Si trovano su quasi ogni carta kasu (spazzatura), ed hanno l'aspetto di un ideogramma giapponese-cinese inscritto in un cerchio.
    Anche tutte le carte tan (nastri), tranne una, hanno un numero, che fa parte del nome del mese in lingua giapponese: "mese 1" è gennaio cioè il seme di Matsu (pino), "mese 2" è febbraio cioè il seme di Ume (pruno), e così via.
    Solo due carte tane, dei semi di Fuji (wisteria) e Yanagi (salice), hanno il cerchietto col numero, mentre quest'ultimo manca nei rimanenti soggetti, fra i quali tutte e cinque le carte .

    carte kasu del seme
    di Kiku (crisantemo)
    Solo il seme di Kiri (paulownia), mostrato più in basso, ha tutte e quattro le carte senza numero.



    carte tane e tan del seme
    di Fuji (wisteria): sul nastro
    si legge "4º mese" (Aprile)
    L'uso dei numeri in questo stile è una probabile traccia del tempo in cui i giochi Kabu e Mekuri erano proibiti, e i mazzi Hanafuda venivano spesso usati come sostituti legali per ovviare al divieto. Infatti, grazie ai numeri aggiunti le dodici famiglie floreali Hanafuda possono facilmente trasformarsi in quattro serie di valori dall'1 al 12, cioè proprio come hanno gli stili Mekuri e gran parte di quelli da Kabu (vedere pagina 5 e pagina 6 per i particolari).

    carte tane e tan del seme
    di Botan (peonia): sul nastro
    si legge "6º mese" (Giugno)

    A parte i numeri, altre differenze con lo stile Hanafuda "standard" descritto a pagina 2 sono i dettagli di molte carte individuali: i pini striati del seme di Matsu, la tenda decorata del seme di Sakura, i fili d'erba bianchi/argentati delle carte di Susuki, lo sfondo bianco dell'unica carta kasu di Yanagi (normalmente rosso), e qualche altro.
    Inoltre, le carte kasu di Matsu e Susuki hanno un testo, simile a quelli che si trovano nello stile Echigobana descritto in precedenza, ma incompleto.

    carte e kasu dal seme
    di Sakura (fiori di ciliegio)


    l'intero seme di Yanagi e di Kiri
    Infine, il soggetto extra del mazzo Kintoki, da cui questo stile è stato ribattezzato: la carta Kintarô.
    Molto presente nella tradizione popolare giapponese, ma basato su un personaggio realmente esistito attorno al X secolo, Kintarô era un ragazzo dalla forza straordinaria, che sradicava alberi e lottava con gli orsi nelle montagne dove viveva.

    la carta Kintarô
    Una volta divenuto adulto, fu un famoso guerriero o samurai, e cambiò il proprio nome in Kintoki Sakata.

    Viene tradizionalmente rappresentato come un ragazzo piuttosto corpulento dalla pelle abbronzata (rossa), che indossa solo un pettorale con un grosso ideogramma dal significato di "oro" (kin), e tiene in mano un'ascia.

    altre pagine di questa galleria
    pagina 1
    note storiche
    e generali
    pagina 2
    Hanafuda
    introduzione
    pagina 3
    Hwatu

    pagina 5
    edizioni
    speciali
    pagina 6
    edizioni
    a fumetti
    pagina 7
    stili
    Mekuri
    pagina 8
    stili
    Kabu
    pagina 9
    Tehonbiki

    pagina 10
    carte
    "sottili"




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