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INDICE DELLE GALLERIE
~~ Galleria 5 ~~
il tarocco ed altre carte antiche
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TAROCCHI REGIONALI - 5
Germania · Austria · Rep.Ceca
Ungheria


1ª parte
Italia:
Bologna · Sicilia
2ª parte
Italia:
Milano · Piemonte
3ª parte
Svizzera
Francia
4ª parte
Belgio

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INDICE DELLE GALLERIE

desidero ringraziare Lóránt Kégl per il suo aiuto col glossario ungherese


altre pagine

pagina I
tarocchi
classici
pagina III
l'ordinamento
dei trionfi
pagina IV
moderni &
di fantasia
pagina V
il Mulûk
wa-Nuwwâb
pagina VI
i tarocchi
dei Visconti
pagina VII
i tarocchi
ferraresi
pagina VIII
il tarocco
di Marsiglia
pagina IX
il Tarot
de Paris
pagina X
il tarocco
di Viéville
pagina XI
le
Minchiate
pagina XII
il tarocchino
di Mitelli
pagina XIII
il tarocco
di Mantegna
pagina XIV
il
Hofjagdspiel
pagina XV
il
Hofämsterspiel
pagina XVI
il mazzo di
Jost Amman
pagina XVII
il mazzo moresco
Italia 2


GERMANIA · AUSTRIA · REPUBBLICA CECA



TAROCK  ·  TAROKY
Lo stile adottato nell'Europa centrale (Germania meridionale, Austria, Repubblica Ceca, Slovacchia), chiamato Tarock in tedesco e Taroky in ceco, è un po' simile a quello francese, da cui ebbe origine, ma è composto solo da 54 carte.
La sua serie di trionfi (Trumpf) consiste in 21 soggetti e una matta chiamata Sküs (in ceco Škýz), ovviamente derivato dal francese Excuse, descritto nella 3ª parte.
l'area di colore più scuro indica
una minore diffusione dello stile

lo Sküs e due trionfi, da un'edizione
di Tarock di ASS (Germania)
I trionfi non sono molto diversi da quelli del Tarot francese, a doppia testa, ravvivate da una coppia di piccole scene popolari che si affrontano lungo la linea divisoria centrale; il grosso numero in alto, però, è scritto in cifre romane, situato in un angolo, senza alcuna decorazione né ghirigoro.
Lo Sküs non è numerato; raffigura un arlecchino o giullare, nel curioso gesto di reggere un cappello sul quale poggia un altro giullare simile, ma molto più piccolo.

Confrontando le illustrazioni presenti sui trionfi di questo mazzo con quelle del Tarot, si trovano notevoli differenze, poiché la sequenza di tematiche a cui si ispira la serie francese in questo caso non viene rispettata.
Il soggetto numeo I (cfr. illustrazione in fondo a questa pagina) raffigura una giovane che suona un tamburello e, sul lato opposto, un giullare che suona uno xilofono: questa carta viene solitamente chiamata Pagat, dal primo trionfo del tarocco italiano, il Bagatto.
Nel soggetto numero II, un'aquila con una spada poggia su di una roccia che reca le parole Industrie und Glück ("Industria e Fortuna", cfr. anche la galleria delle espressioni): per questa ragione lo stile tradizionale del Tarock tedesco e austriaco viene spesso chiamato con questa espressione. Tuttavia nelle edizioni ceche questa carta non ha alcuna dicitura.

esemplari da un'edizione Tarock di Piatnik (Austria)


alcune figure da un mazzo Tarock di Piatnik (Austria)
Le carte non figurate del Tarock sono numericamente ridotte; infatti per il gioco sono richiesti solo i valori dall'1 (asso) al 4 dei semi rossi (Cuori e Quadri), e dal 7 al 10 di quelli neri (Fiori e Picche). Queste carte non hanno gli indici.

Le figure sono le stesse di qualsiasi altro tarocco, cioè il fante, il cavallo, la donna o regina, e il re. Le loro illustrazioni sono più vicine a quelle presenti negli stili regionali a semi tedeschi che al disegno del Tarot francese (cfr. le gallerie tedesca e Austriaca per maggiori dettagli).
Il fante di Quadri e quello di Fiori hanno il nome del fabbricante scritto negli scudi, rispettivamente rettangolare ed ovale, che ciascuno di essi regge.


fante di Quadri e trionfo numero II
da un mazzo Taroky di O.T.K. (Rep.Ceca)

Nel corso del XIX secolo sono state prodotte diverse edizioni di fantasia del Tarock; in molti di questi mazzi le tradizionali doppie illustrazioni dei trionfi erano rimpiazzate da vedute di città.


Wiener Veduten Tarock

Il campione mostrato qui in alto è tratto dal Wiener Veduten Tarock ("tarocco delle vedute di Vienna"), pubblicato per la prima volta attorno al 1870 da Piatnik (Austria), e ristampato dallo stesso produttore nel 1974, per celebrare il 150° anniversario della ditta.
Le pregevoli incisioni, colorate a mascherina con tinte acquerellate, mostrano quaranta vedute dei più importanti edifici, monumenti e istituzioni della città. Il Pagat (trionfo numero I), lo Sküs e le carte dei semi sono tradizionali.

dettaglio del trionfo n.II: "Karlskirche"




CEGO TAROCK
La regione dello Schwartzwald o Foresta Nera, nel Baden-Württenberg (Germania sud-occidentale, presso il confine francese e svizzero) ha adottato un'interessante varietà del tarocco per il gioco di Cego. Anche lo stile delle carte viene chiamato con questo stesso nome, che potrebbe essere di origine portoghese.
Infatti nel corso del gioco un certo numero di carte extra dette Blinde ("cieco, accecato") sono poste al centro del tavolo e su di esse i giocatori possono scommettere; ciò probabilmente derivò dal gioco L'Hombre (gioco spagnolo del XVII&nbs;secolo), e in spagnolo il termine ciego, o cego in portoghese, ha effettivamente il significato di "cieco".
Questo stile nacque forse attorno alla metà del XIX secolo, come suggerisce il più antico riscontro letterario del termine Cego, compatibile con questa datazione.

Il Cego Tarock può essere considerato un ibrido fra il Tarock classico, descritto un precedenza, e il Tarot francese. Ha 54 carte, come il tarocco precedente.
La serie dei trionfi, qui chiamati Trocks o Trocke (un ulteriore nome è Stecher), consiste nella consueta serie di 21 soggetti numerati, più uno Sküs (jolly) senza numero.


trionfi del tarocco Cego di F.X.Schmid (Germania)
Il Cego Tarock è attualmente prodotto dai due maggiori fabbricanti, F.X.Schmid e ASS, le cui edizioni hanno illustrazioni ben diverse.
Nella versione di Schmid le carte mostrano coppie di scenette di gusto popolare, ispirate ai fatti della vita quotidiana, come nello schema francese, pur tuttavia non coincidendo bene con quest'ultimo (cfr. la 2ª parte). Da ciascun lato, sopra l'illustrazione, si trova un grosso numero arabo, disposto centralmente e incorniciato da un ghirigoro bianco e nero, come in quasi tutte le edizioni di Tarot.

Invece nell'edizione di ASS, chiamata Adler-Cego ("Cego dell'aquila"), le coppie raffigurano prevalentemente animali, da quelli comuni (maiale, mulo, ecc.) a specie esotiche (rinoceronte, elefante, ed altri); stranamente non c'è alcuna aquila fra i soggetti del mazzo, come il nome di queste carte farebbe pensare. I numeri sono quelli arabi, al centro di un rettangolo color rosa salmone, senza alcuna ulteriore decorazione né cornice.

In entrambe le edizioni, la coppia di illustrazioni di ciascun trionfo riflette un contrasto. Il mazzo di F.X.Schmid è fedele allo schema francese: diverse tematiche, fra cui le età della vita, le stagioni dell'anno, ecc. vengono raffigurate come delle piccole scene di gusto popolare, all'aperto e in casa, con personaggi maschili e femminili, e così via. Invece nella versione di ASS, ad un animale da cortile corrisponde uno selvatico (ad esempio maiale e cinghiale), o uno più umile fa coppia con uno più nobile (ad esempio mulo e destriero), un leone è ritratto nell'atto di riposarsi e di cacciare, l'orso bruno è contrapposto all'orso polare (bianco), e così via.

trionfi dall'edizione Adler-Cego di ASS (Germania)


dettaglio del trionfo n.19 (inverno),
Cego Tarock di F.X.Schmid
Il Pagat (trionfo n.1) viene a volte chiamato der kleine Mann ("il piccolo uomo"). Anche lo Sküs o matta ha un nome alternativo, Stieß o Gstieß; si presenta molto simile all'Excuse francese, e raffigura un menestrello che suona il liuto.
Le carte dei semi sono analoghe a quelle del Tarock tradizionale: Cuori e Quadri vanno dall'1 (asso) al 4, mentre Fiori e Picche vanno dal 7 al 10.

Adler-Cego: particolare del trionfo n.2
(leone marino / mostro marino)

Il disegno delle figure varia a seconda del fabbricante. Le illustrazioni nella versione di F.X.Schmid sono senz'altro più simili al Tarot francese, ma l'indice numerico manca, così come nei mazzi Tarock tedeschi più comuni. Le figure nell'edizione di ASS ricordano un po' quelle che si trovano nel Württenbergisches Bild (cioè il locale stile regionale), ma in parte somigliano anche quelle delle carte da Jass a semi francesi, usate in Svizzera. In entrambi i casi, le carte non figurate sono identiche, e mancano completamente degli indici.

(in alto) figure Cego dall'edizione di F.X.Schmid;
(in basso) gli stessi soggetti nell'edizione di ASS sono completamente differenti


lo Sküs, di F.X.Schmid (a sin.) e di ASS;
(in basso) carte non figurate del Cego di F.X.Schmid


altri esempi di "der Sküs" si trovano nel sito Tarock di Bo Bernville




UNGHERIA

A causa dei rapporti culturali molto stretti con la cultura germanica, anche l'Ungheria usa un mazzo regionale chiamato Tarokk che all'apparenza è molto simile al Tarock austro-germanico.
In effetti vi sono molti punti in comune, e il jolly si chiama Skíz (nome che in pratica equivale allo Sküs ma scritto secondo le regole di pronuncia ungheresi), identico a quello tedesco; anche le figure sono le stesse.
Un'analisi più attenta mostra che circa la metà delle illustrazioni del Tarokk corrisponde a quelle tedesche (vedi figura più in basso). Alcuni soggetti differiscono, ma vi sono anche scene a cui nelle due versioni corrisponde un valore diverso: per esempio, una delle due illustrazioni del trionfo n. XVI in versione tedesca raffigura una donna con in braccio un bambino mentre un uomo fuma la pipa; una scena identica si trova sul trionfo ungherese n. XIX.

Anche nella versione magiara il trionfo n. I è chiamato pagát, mentre il n. II viene detto sas ("aquila"), il n. III kakadu ("cacatua, pappagallo"), e il n. IIII kanári ("canarino").

Il mazzo Tarokk viene più spesso prodotto in una versione a 42 carte: infatti il gioco più comunemente praticato col Tarokk, chiamato Paskievics, richiede solo quattro carte non figurate: due assi rossi (Cuori e Quadri) e due 10 neri (Fiori e Picche); le consuete quattro figure di ciascun seme, i 21 trionfi e lo Skíz costituiscono il resto del mazzo.

esempi di Tarokk, di
Játékkártya Nyomda (Ungheria)


paragone di due trionfi appartenenti ai tarocchi tedesco, austriaco, ceco e ungherese (quello in alto è il Pagat):
solo alcune delle illustrazioni ungheresi - carte più piccole - corrispondono ai soggetti raffigurati negli altri due mazzi




1ª parte
Bologna · Sicilia
2ª parte
Milano · Piemonte
3ª parte
Svizzera · Francia
4ª parte
Belgio


ulteriori riferimenti al tarocco si possono trovare nei siti Trionfi e The Hermitage

TAROCKTAROKYTAROKKTAROCCO
TRUMPFKARTENTAROKYTAROKKOKTRUMPS
FARBKARTENFARBY SZÍNES LAPOK CARTE DEI SEMI
FARBENFARBY SZÍNEKSEMI
KAROKÁRA KÁRÓQUADRI
HERZSRDCE KÕRCUORI
PIKPIKA PIKKPICCHE
KREUZKRÍE (cross) TREFFFIORI
ASESO ÁSZASSO
FIGURENKARTENFIGÚRY FIGURÁKFIGURE
BUBEDOLNÍK BUBI / BOTOSFANTE
REITER / KAVALLJAZDEC LOVASCAVALLO
DAMEDÁMA DÁMAREGINA
KÖNIGKRÁL KIRÁLYRE
SKÜSŠKÝZ SKÍZEXCUSE (JOLLY)




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dei Visconti
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ferraresi
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di Marsiglia
pagina IX
il Tarot
de Paris
pagina X
il tarocco
di Viéville
pagina XI
le
Minchiate
pagina XII
il tarocchino
di Mitelli
pagina XIII
il tarocco
di Mantegna
pagina XIV
il
Hofjagdspiel
pagina XV
il
Hofämsterspiel
pagina XVI
il mazzo di
Jost Amman
pagina XVII
il mazzo moresco
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